MANN| Picasso e l’antico

La mostra “Picasso e l’antico” s’inserisce nel progetto internazionale “Picasso Celebration 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso” nel cinquantenario della morte dell’artista.
L’esposizione è allestita nelle sale della collezione Farnese e si divide in due parti: la prima è relativa ai soggiorni a Napoli dell’artista, che in tale occasione ebbe modo di visitare il Museo Nazionale, la seconda relativa al confronto tra le opere del museo e i lavori di Picasso.
All’interno di quel viaggio, il soggiorno a Napoli, con la visita sia a Pompei, sia al Museo, ha una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggioranza dei dipinti e dei disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ‘30.

In mostra l’eccezionale prestito del British Museum di Londra di 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard. A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del Museo Picasso di Parigi e di Gagosian New York, per un insieme di 43 opere, messe a confronto principalmente con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei, importanti chiavi di lettura del percorso artistico picassiano. In particolare, il gigantismo e la monumentalità delle sculture Farnese avrebbero avuto un effetto particolarmente significativo sullo sviluppo artistico di Picasso, portando l’artista a conferire un aspetto tridimensionale alle sue opere pittoriche e scultoree, segnate prima della sua visita all’allora Museo Nazionale di Napoli dalla bidimensionalità dell’approccio cubista.

DAL 5 aprile AL  27 agosto 2023

https://mann-napoli.it/picasso-e-antico/

La chiesa delle anime pezzentelle

Un vero e proprio viaggio nel culto delle “anime del purgatorio”.

La chiesa di Purgatorio ad arco : la chiesa superiore è piccola e sfarzosamente decorata con marmi policromi e dipinti. Sull’altare maggiore c’è la tela di Massimo Stanzione raffigurante appunto la “Madonna con le anime del Purgatorio” e in alto “Sant’Anna offre la Vergine bambina al Padre eterno”, di Giacomo Farelli. Stupefacente è però la decorazione della parete di fondo dietro l’altare che presenta un teschio alato, capolavoro di Lazzari, oggi non visibile da chi siede nella navata perché l’altare costruito nel settecento lo ha coperto. Al di sotto della chiesa principale ce n’è un’altra in tutto speculare a quella superiore.

Si tratta dell’Ipogeo che è in totale opposizione alla sua gemella perché spoglia, buia e priva di decorazione. E’ stata concepita per rappresentare una suggestiva discesa nel Purgatorio e quindi un luogo di passaggio prima della gloria divina. E’ questo il luogo dove i fedeli hanno stretto un particolare rapporto con i resti mortali creando un culto ai limiti del pagano e del superstizioso.

Il culto delle anime pezzentelle (da petere, latino per “chiedere”) era fortissimo. Consisteva nell’adottare un teschio ovvero prendere un cranio da uno dei tanti morti qui seppelliti, ripulirlo, porlo in un altarino e pregare per lui così da agevolargli il passaggio dal Purgatorio alla Salvezza. Spettava ai vivi favorire l’ascesa e assicurare refrigerio dalle fiamme dell’oltretomba tramite preghiere, messe e offerte.

Quando l’anima era ormai salva, avrebbe aiutato coloro che con le loro preghiere l’avevano salvata esaudendo le loro richieste.

Questo culto, non ufficiale e dunque mai riconosciuto, fu avallato dalla Chiesa poiché consentiva di raccogliere offerte e elargizioni, ma nel 1969 fu infine vietato perché ritenuto pagano. Una commistione così profonda tra vita e morte non poteva essere pensabile ma la chiusura dell’ipogeo causò vere e proprie scene di panico con persone che forzarono l’entrata e di fatto il culto continuò. Solo il terremoto del 1980 fermò la pratica rendendo inagibile per lungo tempo l’ipogeo.
La chiesa e l’ipogeo saranno riaperti solo nel 1992 dalla Sovrintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli e tutt’oggi sono visitabili e aperti al pubblico. Oltre alla chiesa e all’Ipogeo è visitabile anche il piccolo museo dell’Opera, che conserva oggetti ecclesiastici di varie epoche.

Sources: official site purgatorioadarco.it

GALLERIE D’ITALIA

La nuova sede delle Gallerie d’Italia di Napoli presenta tre importanti itinerari espositivi, con opere appartenenti al patrimonio storico-artistico di Intesa Sanpaolol’arte napoletana dal XVII secolo al XX secolo, col capolavoro assoluto delle collezioni Intesa Sanpaolo, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, la raccolta di ceramiche attiche e magnogreche, per la prima volta allestita nella sua interezza, e un’importante selezione di opere del Novecento. Inizia il tuo viaggio e scopri tutte le novità.

Progettato da Marcello Piacentini alla fine degli anni Trenta del Novecento, il Palazzo, già sede del Banco di Napoli, è oggi ripensato con i più innovativi criteri museografici grazie al progetto architettonico di Michele De Lucchi – AMDL Circle che prosegue e amplia l’offerta espositiva e culturale proposta nel vicino Palazzo Zevallos Stigliano dal 1999 al 2022.

museo di capodimonte

Picasso torna a Napoli: la mostra Parade

a Capodimonte e a Pompei

Cento anni fa Picasso e Jean Cocteau arrivano in Campania per lavorare con i Balletti Russi a “Parade”.

Un viaggio che oggi viene ricordato con una mostra-evento in due sedi:

la Reggia di Capodimonte, dove arriva l’opera più grande di Picasso, il Sipario per Parade,

e L’Antiquarium di Pompei dove vanno in scena i costumi da lui disegnati per il balletto.

www.museodicapodimonte.it

da visitare: PLART, il museo della plastica

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L’attività museale ruota attorno a una delle più importanti collezioni di plastiche storiche del mondo.

Situato nel centro di Napoli in un antico palazzo nobiliare, si snoda su una superficie di 1000 mq

che ospita le opere collezionate da Maria Pia Incutti nel corso della sua vita.

Opere d’arte contemporanea dialogano con i prototipi in schiuma poliuretanica prodotti negli anni sessanta

da Gufram che occhieggiano, a loro volta, agli oggetti in bakelite e gommalacca esposti in un sinuoso elemento in corian nero.

Un universo di materiali e forme che documenta la storia della plastica, dalle loro origini alla nostra contemporaneità:

da quelle derivate dal petrolio a quelle biocompatibili più attuali.

Una sorta di wunderkammer dedicata alle meraviglie della ricerca scientifica e

della creatività applicata ad un mondo in evoluzione sulla ricerca

di una materia nuova: la plastica.

Orario di apertura

dal martedì al venerdì

ore 10.00 – 13.00

ore 15.00 – 18.00

il sabato 

ore 10.00 – 13.00

Via G. Martucci, 48 / 80121 NAPOLI
T. 081 195 65 703

info@plart.it