Ospedale delle bambole

“Dal 1800 restauriamo bambole, orsetti e compagni di infanzia”:

un museo che è un luogo fuori dal tempo, un laboratorio dove bambole orsetti e giocattoli riprendono luce. “Pezzo per pezzo, cucitura dopo cucitura li restituiamo ai proprietari emozionati, in un attimo di nuovo bambini. Utilizziamo antiche tecniche di restauro per recuperare porcellana, legno, cartapesta, plastica, latta; recuperiamo stile, acconciature e vestitini di una volta perché non perdano la loro storia, curiamo  peluche. Lavaggio, sarciture, imbottiture, trapianto occhi, trapianto nasi, sostituzione di vero pelo. Nel reparto trapianti abbiamo raccolto negli anni braccia, gambe, occhietti e voci diverse per curare tutte le bambole che ci vengono affidate. ”

Ospedale delle Bambole
Via San Biagio Dei Librai, 39, 80138 Napoli
https://www.ospedaledellebambole.com/

Jago Museum

 

Un luogo da visitare, in un quartiere carico di energia : la Sanità. Ed è la chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi ad essere testimone della creazione di alcune opere di Jago, come la Pietà. Oggi è diventata museo e ospita una moltitudine di sculture in un allestimento in continua evoluzione.

Lo Jago Museum si pone l’obiettivo di sviluppare progetti innovativi di informazione, intrattenimento ed inclusione, attraverso l’arte e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del Rione Sanità, storico quartiere di Napoli.

Jago Museum

Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi – Piazzetta Crociferi -Napoli

Dal Lunedì al Giovedì: 10:00 – 14:00
Dal Venerdì alla Domenica: 10:00 – 14:00 / 15:00 – 19:00

 

 

La chiesa delle anime pezzentelle

Un vero e proprio viaggio nel culto delle “anime del purgatorio”.

La chiesa di Purgatorio ad arco : la chiesa superiore è piccola e sfarzosamente decorata con marmi policromi e dipinti. Sull’altare maggiore c’è la tela di Massimo Stanzione raffigurante appunto la “Madonna con le anime del Purgatorio” e in alto “Sant’Anna offre la Vergine bambina al Padre eterno”, di Giacomo Farelli. Stupefacente è però la decorazione della parete di fondo dietro l’altare che presenta un teschio alato, capolavoro di Lazzari, oggi non visibile da chi siede nella navata perché l’altare costruito nel settecento lo ha coperto. Al di sotto della chiesa principale ce n’è un’altra in tutto speculare a quella superiore.

Si tratta dell’Ipogeo che è in totale opposizione alla sua gemella perché spoglia, buia e priva di decorazione. E’ stata concepita per rappresentare una suggestiva discesa nel Purgatorio e quindi un luogo di passaggio prima della gloria divina. E’ questo il luogo dove i fedeli hanno stretto un particolare rapporto con i resti mortali creando un culto ai limiti del pagano e del superstizioso.

Il culto delle anime pezzentelle (da petere, latino per “chiedere”) era fortissimo. Consisteva nell’adottare un teschio ovvero prendere un cranio da uno dei tanti morti qui seppelliti, ripulirlo, porlo in un altarino e pregare per lui così da agevolargli il passaggio dal Purgatorio alla Salvezza. Spettava ai vivi favorire l’ascesa e assicurare refrigerio dalle fiamme dell’oltretomba tramite preghiere, messe e offerte.

Quando l’anima era ormai salva, avrebbe aiutato coloro che con le loro preghiere l’avevano salvata esaudendo le loro richieste.

Questo culto, non ufficiale e dunque mai riconosciuto, fu avallato dalla Chiesa poiché consentiva di raccogliere offerte e elargizioni, ma nel 1969 fu infine vietato perché ritenuto pagano. Una commistione così profonda tra vita e morte non poteva essere pensabile ma la chiusura dell’ipogeo causò vere e proprie scene di panico con persone che forzarono l’entrata e di fatto il culto continuò. Solo il terremoto del 1980 fermò la pratica rendendo inagibile per lungo tempo l’ipogeo.
La chiesa e l’ipogeo saranno riaperti solo nel 1992 dalla Sovrintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli e tutt’oggi sono visitabili e aperti al pubblico. Oltre alla chiesa e all’Ipogeo è visitabile anche il piccolo museo dell’Opera, che conserva oggetti ecclesiastici di varie epoche.

Sources: official site purgatorioadarco.it

GALLERIE D’ITALIA

La nuova sede delle Gallerie d’Italia di Napoli presenta tre importanti itinerari espositivi, con opere appartenenti al patrimonio storico-artistico di Intesa Sanpaolol’arte napoletana dal XVII secolo al XX secolo, col capolavoro assoluto delle collezioni Intesa Sanpaolo, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, la raccolta di ceramiche attiche e magnogreche, per la prima volta allestita nella sua interezza, e un’importante selezione di opere del Novecento. Inizia il tuo viaggio e scopri tutte le novità.

Progettato da Marcello Piacentini alla fine degli anni Trenta del Novecento, il Palazzo, già sede del Banco di Napoli, è oggi ripensato con i più innovativi criteri museografici grazie al progetto architettonico di Michele De Lucchi – AMDL Circle che prosegue e amplia l’offerta espositiva e culturale proposta nel vicino Palazzo Zevallos Stigliano dal 1999 al 2022.

museo di capodimonte

Picasso torna a Napoli: la mostra Parade

a Capodimonte e a Pompei

Cento anni fa Picasso e Jean Cocteau arrivano in Campania per lavorare con i Balletti Russi a “Parade”.

Un viaggio che oggi viene ricordato con una mostra-evento in due sedi:

la Reggia di Capodimonte, dove arriva l’opera più grande di Picasso, il Sipario per Parade,

e L’Antiquarium di Pompei dove vanno in scena i costumi da lui disegnati per il balletto.

www.museodicapodimonte.it