say no to trash n.3

Stefania Raimondi indaga il concetto di “recupero” in un’accezione

che supera il materiale per arrivare all’espressività artistica

che esula dal mondo delle mode e dalle tendenze e

pone l’attenzione sul reale valore del fare arte che è universale, fuori dal tempo,

lontano dal concetto di “arte usa e getta”.

Su legni e cartoni, rigorosamente riciclati, prendono forma in calce, carboncino e olio

corpi di uomini e donne che sembrano appartenere

indissolubilmente alla natura del materiale stesso,

come se fossero stati lì solo ad aspettare che l’artista li riportasse alla luce.

In linea con il progetto, say no to trashn.3 ,a cura di Chiara Reale.

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